Come è cambiato il rapporto con la nostra casa negli ultimi anni
In che modo abbiamo dovuto ripensare i nostri spazi abitativi durante e dopo la pandemia? Quando il professional organizer può essere d’aiuto?
La parola casa risveglia in ognuno di noi una moltitudine di emozioni e sensazioni, ma sicuramente viene riconosciuta da tutti come il luogo in cui rilassarsi e trascorrere il tempo con i propri cari.
Durante la pandemia però, il nostro rapporto con gli ambienti domestici è cambiato radicalmente.
Per molte famiglie la casa si è trasformata in luogo di lavoro, scuola, intrattenimento e socializzazione e per ogni suo componente è diventato indispensabile avere una postazione di studio/lavoro tra le mura di casa.
Tutto ciò ha comportato la necessità di rivedere la propria organizzazione domestica.
Karen Kingston, esperta di decluttering e space clearing, a tal proposito afferma:
“La casa è il nostro rifugio e il nostro santuario in questi tempi incerti. È importante che sia organizzata e funzionale, in modo da poter svolgere tutte le attività quotidiane in pace e comfort”.
Una buona organizzazione, infatti, ci permette di gestire al meglio gli spazi che abbiamo a disposizione e limita le situazioni di stress e conflitto all’interno della famiglia.
Durante il periodo di lockdown abbiamo tutti vissuto la nostra abitazione in modo molto più intenso.
Siamo diventati più consapevoli dell’impatto che l’ambiente domestico ha sul nostro benessere fisico ed emotivo e abbiamo imparato ad apprezzare l’importanza di circondarci solo di ciò che ci è veramente utile o ci piace davvero.
Per alcuni è stato semplice rinnovare il proprio appartamento e ripensarlo in funzione delle nuove necessità.
Per altri invece, rendersi conto che la casa non rispecchiava più il nuovo stile di vita è stato vissuto come un problema da risolvere senza, a volte, averne le capacità.
Creare un nuovo spazio dove ritagliarsi un piccolo studio o capire come alleggerire la propria abitazione da tante cose inutili, può essere fonte di stress, se non si hanno gli strumenti giusti per affrontare la situazione.
È proprio in questi casi che la figura del professional organizer può fare la differenza.
Il professionista dell’organizzazione che si occupa di ambienti domestici, infatti, sa come ottimizzare al meglio gli spazi riducendo gli sprechi e creando, ove possibile, nuovi ambienti, in modo che la casa possa essere vissuta con maggiore serenità.
Anche per quel che riguarda l’eliminazione di tutto ciò che è superfluo (il cosiddetto decluttering), il P.O. può aiutare a far comprendere quali sono gli oggetti ai quali possiamo rinunciare e come possiamo dare ad essi nuova vita, senza necessariamente doverli buttare.
Tutto ciò nell’ottica di uno stile di vita più sostenibile che invita al riutilizzo e al riciclo degli oggetti, anziché alla loro distruzione.
In conclusione, la pandemia ha posto i riflettori su una situazione di cambiamento urgente e repentino dei nostri spazi. Ma nel corso di una vita, la nostra casa necessita di continui interventi di riorganizzazione. Pensiamo ad una nascita, oppure all’esigenza di portare un genitore anziano a vivere con noi o ancora ad un trasloco per motivi di lavoro.
Ogni volta che vengono messi in atto grandi cambiamenti è indispensabile rivedere anche la propria riorganizzazione domestica.
Per questo motivo non possiamo considerare l’organizzazione degli spazi come un’operazione una tantum, ma piuttosto come un vero e proprio viaggio.
Se durante il percorso ci sono dei momenti troppo difficili o pesanti da affrontare, è giusto chiamare un professionista che ci fornisca gli strumenti giusti, le tecniche più adeguate e che ci affianchi, per permetterci poi di procedere in autonomia.
Solo in questo modo potremo ritrovarci a vivere la casa e la vita che vogliamo.